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75° ANNIVERSARIO DEL PROTOCOLLO ITALO-BELGA FIRMATO A ROMA IL 23 GIUGNO 1946 (ACCORDO DEFINITO ANCHE “UOMO CONTRO CARBONE”)

 

75° ANNIVERSARIO DEL PROTOCOLLO ITALO-BELGA FIRMATO A ROMA IL 23 GIUGNO 1946 (ACCORDO DEFINITO ANCHE “UOMO CONTRO CARBONE”)

Quest’anno 2021, celebrativo dei 75 anni dalla nascita della Repubblica Italiana, ricorre anche il 75° anniversario dell’accordo bilaterale Italo-Belga, stipulato il 23 giugno 1946, concernente il trasferimento di lavoratori italiani in Belgio in cambio di forniture di carbone all’Italia. Esso fu uno dei primi accordi internazionali stipulati dalla Repubblica Italiana, proclamata appena tre settimane prima, il 2 giugno 1946.

Il protocollo definitivo, che regolamentava il trasferimento di lavoratori e le loro condizioni di lavoro, fu firmato a Roma il 27 aprile 1947 e aveva previsto alcuni atti aggiuntivi - tra i quali un allegato specifico sulle modalità di applicazione (un “escamotage” giuridico per semplificare la modifica di alcuni aspetti tecnici dell’accordo): per tale motivo, spesso, vengono definiti come “accordi” italo-belgi sul carbone.

Storicamente, alla fine della Seconda Guerra mondiale, le condizioni socio-economiche in Europa erano decisamente precarie. In Belgio, in particolare, mancava soprattutto manovalanza per le miniere di carbone, mentre in Italia esisteva una forte disoccupazione e mancavano i fondi e il carbone stesso.

Per vincere "la bataille du charbon" che si giocava allora nel cuore dell’Europa continentale, il Primo Ministro belga Achille Van Acker, il 20 giugno 1946, strinse un accordo con il Governo italiano che prevedeva l'invio di 50.000 lavoratori in cambio di carbone: nei tempi previsti dall’accordo le reali forze inviate furono in realtà più di 63.800, a cui si aggiunse l’emigrazione del periodo 1956-1963, non più destinata esclusivamente alle miniere. Il protocollo ufficiale di Roma, del 23 giugno 1946, venne siglato per il Belgio dall'Incaricato d'Affari dell’Ambasciata del Belgio a Roma, Comte Geoffrey d'Aspremont-Lynden e per l’Italia dal Capo della Delegazione Italiana, Conte Secco Suardo.

Tali accordi, la cui applicazione da ambo le parti non fu sempre lineare (ricevettero critiche - sia per le quantità e i prezzi del carbone sia per le dure condizioni della manodopera italiana – che, tuttavia, per la posizione di debolezza dell’Italia, non ebbero gli auspicati seguiti) furono messi in discussione dopo il disastro di Marcinelle. La nascita della CECA nel 1951 ebbe influssi sia positivi che negativi sull’economia del carbone, ma ad ogni modo contribuì gradualmente a modificare il contesto giuridico e delle condizioni di lavoro nelle miniere.

Per chi volesse approfondire l’argomento sono disponibili alcuni documenti storici, raccolti nella seguente “sitografia” essenziale:
Accordo italo-belga del 1946 
Legge di esecuzione degli Accordi conclusi tra l’Italia ed il Belgio 
Manifesto per il reclutamento di minatori 
Intervista a Lucio Parrotto, minatore in Belgio, Rai3, La Grande Storia, 29.1.2018, Italiani con la valigia 
Intervista allo storico Toni Ricciardi 
Intervento di De Gasperi al III° Congresso nazionale della DC

Il disegno di legge n. 42, nella seduta del 22 ottobre 1947, che recepiva gli accordi siglati a partire dal primo Protocollo, portava la firma dei seguenti Ministri:
Sforza, Ministro degli Esteri (proponente)
Del Vecchio, Ministro del Tesoro (di concerto)
Merzagora, Ministro del commercio con l’estero (di concerto)
Fanfani, Ministro del lavoro e della previdenza sociale (di concerto)


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